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Neurologia

Variazione di trattamento tra ospedali e risultati in neonati estremamente pretermine


La variazione tra ospedale negli esiti dei neonati estremamente prematuri è in gran parte inspiegabile e può riflettere differenze nelle pratiche ospedaliere relative all’inizio del trattamento salvavita attivo rispetto alle cure di conforto dopo la nascita.

Sono stati studiati i bambini nati tra il 2006 e il 2011 presso 24 ospedali inclusi nell’ NICHD NRN ( Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development Neonatal Research Network ).
I dati sono stati raccolti per 4.987 i bambini nati prima di 27 settimane di gestazione senza anomalie congenite.

Il trattamento attivo è stato definito come un intervento potenzialmente salvavita somministrato dopo la nascita.
La sopravvivenza e il danno neurologico a 18-22 mesi di età corretta sono stati valutati in 4.704 bambini ( 94.3% ).

I tassi globali di trattamento attivo andavano dal 22.1% tra i bambini nati a 22 settimane di gestazione al 99.8% tra i nati a 26 settimane di gestazione.

I tassi globali di sopravvivenza e di sopravvivenza senza danno grave variavano dal 5.1% e 3.4%, rispettivamente, tra i bambini nati a 22 settimane di gestazione all’81.4% e 75.6%, rispettivamente, tra i nati a 26 settimane di gestazione.

I tassi ospedalieri di trattamento attivo hanno rappresentato il 78% e il 75% della variazione tra ospedali in termini di sopravvivenza e di sopravvivenza senza danno grave, rispettivamente, tra i bambini nati a 22 o 23 settimane di gestazione, e hanno rappresentato il 22% e il 16%, rispettivamente, tra i nati a 24 settimane di gestazione, ma i tassi non hanno rappresentato alcuna delle variazioni nei risultati tra i nati a 25 o 26 settimane di gestazione.

In conclusione, le differenze nelle pratiche ospedaliere sull'opportunità di avviare il trattamento attivo nei bambini nati a 22, 23, o 24 settimane di gestazione spiegano alcune delle differenze tra ospedali in termini di sopravvivenza e sopravvivenza senza danni in questi pazienti. ( Xagena2015 )

Rysavy MA et al, N Engl J Med 2015;372:1801-1811

Pedia2015 Med2015



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