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Toxoplasmosi congenita: esito a lungo termine nei bambini


L’infezione materna da toxoplasmosi acquisita durante la gravidanza comporta un significativo rischio di danno fetale.

Uno studio prospettico della durata di 20 anni ( 1985-2005 ) ha valutato l'esito a lungo termine in bambini e giovani adulti con toxoplasmosi congenita diagnosticata e trattata in utero.

Tutte le madri coinvolte nello studio hanno ricevuto Spiramicina ( Rovamicina ), da sola o associata a Pirimetamina e Sulfadossina ( Fansidar ), e sono state sottoposte ad amniocentesi e screening ecografico mensile. I bambini infetti sono stati seguiti ogni 3-6 mesi.

Su 666 bambini nati vivi ( 676 madri ), 112 ( 17% ) presentavano toxoplasmosi congenita. Tra questi, 107 sono stati seguiti per 12-250 mesi: 79 erano asintomatici ( 74% ) e 28 soffrivano di corioretinite ( 26% ). Solo 1 bambino manifestava un grave coinvolgimento neurologico.

In conclusione, la percentuale di corioretinite nei bambini trattati dipende dalla lunghezza del follow-up, ma questa complicanza si verifica principalmente prima dell'età di 5 anni e quasi sempre prima dell'età di 10 anni. La menomazione visiva è stata raramente grave, e l'esito appare favorevole.
Un follow-up a lungo termine è consigliato per monitorare la prognosi oculare e neurologica, qualunque sia la difficoltà di ordine pratico. ( Xagena2010 )

Berrébi A et al, Am J Obstet Gynecol 2010; 203: 552.e1-552.e6


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