Poco si sa circa la prevalenza del prediabete e il rischio associato di eventi cardiovascolari e malattia renale cronica ( CKD ) con questa condizione reversibile nei sopravvissuti.
La prevalenza del prediabete ( glicemia a digiuno 100-125 mg/dl o emoglobina A1c 5.7%-6.4% ) e del diabete è stata valutata clinicamente in 3.529 adulti di età maggiore o uguale a 5 anni dalla diagnosi di cancro infantile e 448 controlli stratificati per età.
La regressione dei rischi proporzionali di Cox ha stimato la progressione da prediabete a diabete e il rischio di futuri eventi cardiaci, ictus, insufficienza renale cronica e morte.
Tra i sopravvissuti, l'età mediana era di 30 anni e la prevalenza del prediabete era del 29.2% rispetto al 18.1% nei controlli e la prevalenza del diabete era del 6.5% rispetto al 4.7% nei controlli.
All'età di 40-49 anni, più della metà dei sopravvissuti aveva prediabete ( 45.5% ) o diabete ( 14.0% ).
Tra i 695 sopravvissuti con prediabete e follow-up longitudinale, 68 ( 10%; follow-up mediano, 5.1 anni ) sono progrediti verso il diabete.
Dopo aggiustamento per fattori demografici e composizione corporea, il rischio di progressione è stato associato all’esposizione alle radiazioni della coda pancreatica maggiore o uguale a 10 Gy ( hazard ratio HR, 2.7 ) e all’irradiazione del corpo totale ( 4.4 ).
Rispetto ai sopravvissuti con un normale controllo glicemico, aggiustando per esposizioni al trattamento rilevanti, i pazienti con prediabete hanno presentato un rischio maggiore di futuro infarto miocardico ( HR, 2.4 ) e malattia renale cronica ( 2.9 ), mentre quelli con diabete hanno anche mostrato un maggiore rischio di futura cardiomiopatia ( 3.8 ) o ictus ( 3.4 ).
Il prediabete è altamente diffuso negli adulti sopravvissuti al tumore infantile ed è associato indipendentemente a un aumento del rischio di future complicanze cardiovascolari e renali.
Il prediabete, un fattore di rischio modificabile tra i sopravvissuti a tumore infantile, rappresenta un nuovo obiettivo di intervento che può prevenire la successiva morbilità e mortalità. ( Xagena2024 )
Dixon SB et al, J Clin Oncol 2024; 42: 1031-1043
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