La terapia con metilxantine è comunemente utilizzata per l’apnea della prematurità, ma non è sostenuta da dati adeguati di efficacia e sicurezza.
Non è stato dimostrato finora che le metilxantine abbiano effetti a lungo termine sullo sviluppo neuronale e sulla crescita.
Ricercatori della McMaster University, ad Hamilton in Canada, hanno assegnato, in modo casuale, 2006 neonati con peso alla nascita tra i 500 ed i 1250 g a ricevere Caffeina oppure placebo, finchè la terapia per l’apnea della prematurità non fosse più necessaria.
L’endpoint principale composito era rappresentato da mortalità, paralisi cerebrale, ritardo cognitivo (definito come un punteggio del Mental Development Index inferiore di 85 alla scala Bayley Scales of Infant Development ), la sordità, o la cecità, all’età di 18-21 mesi.
Dei 937 trattati con Caffeina, per i quali erano disponibili i dati dei principali outcome, il 40,2% è morto o è sopravvissuto con disabilità riguardante il neurosviluppo, rispetto al 46,2% dei neonati trattati con placebo per i quali erano disponibili i dati sugli outcome principali ( odds ratio, OR=0.77; P= 0.008 ).
Il trattamento con Caffeina, paragonato al placebo, ha ridotto l’incidenza di paralisi cerebrale ( 4,4% versus 7,3%; OR=0.58; P=0,009 ) e di ritardo cognitivo ( 33,8% versus 38,3%; OR=0.81; P=0,004 ).
Il tasso di mortalità, sordità, cecità ed i percentili medi per l'altezza, il peso, e la circonferenza della testa durante il periodo osservazionale, non sono risultati significativamente differenti tra i due gruppi.
In conclusione, la terapia con Caffeina per l’apnea della prematurità migliora il tasso di sopravvivenza senza disabilità nel neurosviluppo a 18-21 mesi, nei bambini con peso alla nascita molto basso. ( Xagena2008 )
Schmidt B et al, N Engl J Med 2007; 357: 1893-902
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