E’ stato ipotizzato che un aumento del dosaggio degli steroidi sia associato a un incremento dell’alterazione del neurosviluppo, che una più giovane età post-mestruale ( età gestazionale ) al momento dell’esposizione aumenti l’alterazione, e che il rischio di displasia broncopolmonare modifichi l’effetto dei corticosteroidi nel periodo post-natale.
Sono state valutate la dose di steroidi e le tempistiche di esposizione in 2.358 neonati con peso alla nascita estremamente basso che facevano parte di uno studio prospettico, con 1.667 ( 84% ) dei sopravvissuti esaminati dal mese 18 al 22 di età gestazionale.
Il 16% ( n=366 ) dei neonati era stato trattato con steroidi ( 94% con Desametasone ).
I neonati trattati erano più piccoli e meno maturi e il 72% di loro è risultato essere ad alto rischio di displasia broncopolmonare.
L’esposizione è risultata associata ad alterato neurosviluppo/morte e l’alterazione era maggiore con dosaggi più elevati; il 71% dei bambini è deceduto o ha mostrato alterazione nel terzile corrispondente alla dose più alta.
Ogni dose di 1 mg/kg è risultata associata a una riduzione di 2 punti nel Mental Developmental Index ( MDI ) e a un aumento del 40% del rischio di paralisi cerebrale invalidante.
Una maggiore età non ha mitigato il danno.
Il trattamento dopo 33 settimane di età gestazionale è risultato associato al picco di rischio anche se non in presenza della dose più elevata.
Il rischio di displasia broncopolmonare ha modificato la relazione tra esposizione a steroidi e alterazione, portando a un danno minore in caso di rischio più elevato di displasia.
In conclusione, una più alta dose di steroidi è risultata associata a un aumento dell’alterazione del neurosviluppo.
Non esistono finestre sicure per l’uso di steroidi nei neonati con peso alla nascita estremamente basso e i neonati a rischio di displasia broncopolmonare non dovrebbero essere esposti a steroidi. ( Xagena2009 )
Wilson-Costello D et al, Pediatrics 2009; 123: e430-437
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