I report nord-americani sugli eventi avversi hanno fatto sorgere il timore che l’uso di farmaci per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività ( ADHD ) fosse associato a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari gravi.
È stato condotto uno studio di coorte retrospettivo con dati automatizzati da 4 piani sanitari ( Tennessee Medicaid, Washington State Medicaid, Kaiser Permanente California e OptumInsight Epidemiology ) relativi a 1.200.438 bambini e giovani adulti di età compresa tra 2 e 24 anni e 2.579.104 persone-anno di follow-up, inclusi 373.667 persone-anno con uso corrente di farmaci per il disturbo ADHD.
Sono stati identificati eventi cardiovascolari gravi ( morte cardiaca improvvisa, infarto miocardico acuto e ictus ).
I membri della coorte hanno mostrato 81 eventi cardiovascolari gravi ( 3.1 per 100.000 persone-anno ).
Gli utilizzatori correnti di farmaci per disturbo da deficit di attenzione e iperattività non hanno mostrato un aumento del rischio di eventi cardiovascolari gravi ( hazard ratio aggiustato, HR=0.75 ).
Il rischio non è aumentato per nessuno degli end point individuali o per gli utilizzatori correnti rispetto agli ex-utilizzatori ( HR=0.70 dopo aggiustamento ).
Anche analisi alternative che valutavano le assunzioni di diversi studi non hanno mostrato associazioni significative tra utilizzo di un farmaco per ADHD e rischio di un end point drllo studio.
In conclusione, questo ampio studio non ha mostrato prove che l’attuale utilizzo di farmaci per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività sia associato a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari gravi; anche se il limite superiore dell'intervallo di confidenza al 95% ha indicato che un raddoppio del rischio non può essere escluso, tuttavia l’ampiezza assoluta di tale aumento è bassa. ( Xagena2011 )
Cooper WO et al, N Engl J Med 2011; 365: 1896-1904
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