Una maggiore adiposità materna pre-gravidanza è stata associata a problemi comportamentali, come disturbo da deficit di attenzione e iperattività ( ADHD ) e una più bassa funzione intellettuale nella progenie.
Tuttavia, pochi studi nell’uomo hanno esplorato questo problema e non è chiaro se i meccanismi intrauterini o fattori confondenti guidino queste associazioni.
L’adiposità del genitore e le abilità verbali della progenie, le abilità non-verbali e i problemi comportamentali sono stati presi in esame nelle coorti dello studio British Avon Longitudinal Study of Parents and Children ( N=circa 5000 ) e dello studio Dutch Generation R ( N=circa 2500 ).
Lo studio ha valutato la plausibilità degli effetti intrauterini ( 1 ) con aggiustamento per fattori confondenti multipli, ( 2 ) comparando le associazioni tra sovrappeso materno e paterno con cognizione/comportamento della progenie e ( 3 ) cercando una coerenza tra le coorti.
Il sovrappeso materno prima della gravidanza è risultato associato a ridotte abilità verbali del bambino ( non aggiustato ).
Tuttavia, dopo aggiustamento per fattori confondenti, questo risultato non è stata osservata concordanza tra le coorti.
Il sovrappeso materno è risultato inoltre associato a problemi comportamentali totali del bambino e a problemi di esternalizzazione anche dopo aggiustamento per fattori confondenti.
Tuttavia, questo è stato osservato solo nello studio Generation R e non è stato replicato nel British Avon Longitudinal Study of Parents and Children.
In nessuna delle coorti sono state osservate associazioni tra sovrappeso materno e bambino con problemi di attenzione, problemi emozionali/di internalizzazione o abilità non-verbali.
Il sovrappeso del padre non è risultato associato ad alcuno degli esiti nel bambino, ma è risultato anche associato in modo meno forte a potenziali fattori confondenti rispetto al sovrappeso materno.
In conclusione, è emersa una piccola evidenza di effetti intrauterini del sovrappeso materno pre-gravidanza sulla funzione cognitiva e sul comportamento del bambino.
Alcune associazioni inizialmente osservate non sono state replicate in modo concordante tra le coorti o non sono risultate robuste dopo l’aggiustamento per fattori confondenti e, di conseguenza, riflettono probabilmente un effetto confondente di fattori socio-economici o post-natali.
Brion MJ et al, Pediatrics 2011; 127: e202-211
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