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Associazione tra risonanza magnetica durante la gravidanza ed esiti fetali e nella prima infanzia


La risonanza magnetica durante il primo trimestre di gravidanza non è associata a un aumentato rischio di danni al feto o nella prima infanzia, mentre la risonanza magnetica con captazione di Gadolinio in qualsiasi momento della gravidanza è associata a un aumentato rischio di malattie reumatiche, infiammatorie o lesioni infiltrative della cute e di morte fetale o neonatale.

La sicurezza fetale della risonanza magnetica ( MRI ) durante il primo trimestre di gravidanza o con captazione di Gadolinio in qualsiasi momento della gravidanza non era ben definita.

È stata valutata la sicurezza a lungo termine dopo l'esposizione a risonanza magnetica nel primo trimestre di gravidanza o al Gadolinio in qualsiasi momento durante la gravidanza utilizzando banchedati sanitarie in Ontario, Canada, per identificare tutte le nascite a più di 20 settimane, nel periodo 2003-2015.

Le principali misure di esito erano, per l'esposizione alla MRI nel primo trimestre, il rischio di morte fetale o neonatale entro 28 giorni dalla nascita e qualsiasi anomalia congenita, neoplasia, e perdita dell'udito o della vista dalla nascita fino all'età di 4 anni.

Per la risonanza magnetica con Gadolinio in gravidanza, sono state cercate malattie del tessuto connettivo o della pelle simili a fibrosi sistemica nefrogenica ( NSF-like ) e un maggior numero di malattie reumatiche, infiammatorie o infiltrative della cute dalla nascita.

Su 1.424.105 parti ( 48% bambine; età media gestazionale, 39 settimane ), il tasso complessivo di MRI è stato 3.97 per 1.000 gravidanze.

Confrontando MRI nel primo trimestre ( n=1.737 ) a nessuna risonanza magnetica ( n=1.418.451 ), ci sono stati 19 nati morti o decessi rispetto a 9.844 nella coorte non-esposta ( rischio relativo aggiustato RR=1.68 ) per una differenza di rischio aggiustata di 4.7 per 1.000 anni-persona.

Il rischio è stato, inoltre, non significativamente più alto per anomalie congenite, neoplasia, o perdita della visione o dell'udito.

Confrontando MRI con Gadolinio ( n=397 ) con nessuna MRI ( n=1.418.451 ), l'hazard ratio ( HR ) per gli esiti simili alla fibrosi sistemica nefrogenica non era statisticamente significativo.

Il più ampio esito di qualunque condizione reumatologica, infiammatoria, o infiltrativa della cute si è verificato in 123 vs 384.180 nascite ( HR aggiustato 1.36 ) per una differenza di rischio aggiustato di 45.3 per 1.000 anni-persona.

Nati morti e morti neonatali si sono verificati in 7 gravidanze esposte a MRI rispetto a 9.844 gravidanze non-esposte ( RR aggiustato, 3.70 ) per una differenza di rischio aggiustata di 47.5 ogni 1.000 gravidanze.

In conclusione, l’esposizione alla risonanza magnetica durante il primo trimestre di gravidanza, rispetto a nessuna esposizione, non è risultata associata a un aumentato rischio di danni al feto o nella prima infanzia.
La risonanza magnetica per immagini con captazione di Gadolinio in qualsiasi momento durante la gravidanza era associata a un aumentato rischio di un'ampia gamma di malattie reumatiche, infiammatorie o infiltrative della cute e di morte fetale o neonatale.
Lo studio può non essere stato in grado di rilevare esiti avversi rari. ( Xagena2016 )

Ray JG et al, JAMA 2016; 316: 952-961

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